Questo numero di “Percorsi” si occupa di uno dei temi di riferimento del progetto di architettura del nostro presente: quello del riuso e della trasformazione dell’esistente, del confronto con paesaggi ed edifici che sono parte della storia di ogni Paese e città. L’attitudine all’ascolto di quello che ci circonda, all’attenzione verso costruzioni in disuso e a volte abbandonate, con cui instaurare un dialogo, è ormai una strada che non solo in Europa è seguita dalla cultura del progetto in senso lato, dalla scala territoriale al recupero di singoli edifici, sino al dettaglio degli interni.
Le collezioni di Casalgrande Padana, per varietà di offerta e per prestazioni di durata nel tempo si offrono anche in questo settore come uno strumento utile per la definizione di nuovi spazi e luoghi, oggetto di attento riuso. In apertura ci concentriamo su una serie di progetti a diverse scale che documentano il tema della trasformazione funzionale, del restauro e del recupero, che il Grand Prix Casalgrande Padana, osservatorio sulla scena del progetto internazionale, ha raccolto nelle ultime edizioni. La selezione critica che presentiamo appare significativa per le diverse tipologie affrontate in cui le lastre di gres porcellanato Casalgrande Padana emergono tra i fattori protagonisti all’interno di percorsi di approccio progettuale diversificati rispetto alle occasioni di confronto affrontate.
Abbiamo incontrato Matteo Thun ed Elisa Vago dello Studio Matteo Thun & Partners di Milano per farci raccontare alcuni progetti di trasformazione e ‘riattivazione’ di luoghi e costruzioni da loro svolti e ancora in cantiere. Tra questi l’intervento sull’isola di Sacca Sessola della laguna veneziana, che accoglie oggi un resort del Gruppo Marriot, appare esemplare nel metodo e nel risultato.
Chiude la rivista il bando per il XIII Grand Prix (2002/2024), la notizia dell’apertura a Milano del nuovo Creative Centre in via San Marco 1, all’interno di una delle opere più note di Ludovico Magistretti, e una rassegna delle ultime novità che offriamo al mondo del progetto di architettura: Supreme che rilegge l’aspetto materico e tattile del Salgemma, un minerale conosciuto sin nell’antichità per la sua vitrea lucentezza; Fusion che traduce nelle lastre di gres porcellanato ad altra prestazione le cromie proprie delle superfici metalliche.
Questo numero di “Percorsi” si occupa di uno dei temi di riferimento del progetto di architettura del nostro presente: quello del riuso e della trasformazione dell’esistente, del confronto con paesaggi ed edifici che sono parte della storia di ogni Paese e città. L’attitudine all’ascolto di quello che ci circonda, all’attenzione verso costruzioni in disuso e a volte abbandonate, con cui instaurare un dialogo, è ormai una strada che non solo in Europa è seguita dalla cultura del progetto in senso lato, dalla scala territoriale al recupero di singoli edifici, sino al dettaglio degli interni.
Le collezioni di Casalgrande Padana, per varietà di offerta e per prestazioni di durata nel tempo si offrono anche in questo settore come uno strumento utile per la definizione di nuovi spazi e luoghi, oggetto di attento riuso. In apertura ci concentriamo su una serie di progetti a diverse scale che documentano il tema della trasformazione funzionale, del restauro e del recupero, che il Grand Prix Casalgrande Padana, osservatorio sulla scena del progetto internazionale, ha raccolto nelle ultime edizioni. La selezione critica che presentiamo appare significativa per le diverse tipologie affrontate in cui le lastre di gres porcellanato Casalgrande Padana emergono tra i fattori protagonisti all’interno di percorsi di approccio progettuale diversificati rispetto alle occasioni di confronto affrontate.
Abbiamo incontrato Matteo Thun ed Elisa Vago dello Studio Matteo Thun & Partners di Milano per farci raccontare alcuni progetti di trasformazione e ‘riattivazione’ di luoghi e costruzioni da loro svolti e ancora in cantiere. Tra questi l’intervento sull’isola di Sacca Sessola della laguna veneziana, che accoglie oggi un resort del Gruppo Marriot, appare esemplare nel metodo e nel risultato.
Chiude la rivista il bando per il XIII Grand Prix (2002/2024), la notizia dell’apertura a Milano del nuovo Creative Centre in via San Marco 1, all’interno di una delle opere più note di Ludovico Magistretti, e una rassegna delle ultime novità che offriamo al mondo del progetto di architettura: Supreme che rilegge l’aspetto materico e tattile del Salgemma, un minerale conosciuto sin nell’antichità per la sua vitrea lucentezza; Fusion che traduce nelle lastre di gres porcellanato ad altra prestazione le cromie proprie delle superfici metalliche.